omaggio a GRAZIA DELEDDA


dalle raccolte di NOVELLE

 


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Le scarpe
durata: 20' 04"
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LE SCARPE

 

Anche quando non aveva udienze, e questo oramai gli succedeva spesso perché essendo i tempi difficili la gente esitava prima di mettersi a litigare e sempre per la stessa ragione anche gli avvocati di grido, gli ex-professori e gl'impiegati in ritiro facevano i procuratori, Elia Carài andava egualmente alla Conciliazione, si metteva a sedere nella sala d'aspetto e appoggiando il taccuino al ginocchio o al muro scriveva versi in dialetto per sua moglie. Intorno era un mugolio di tempesta; la folla andava e veniva, le donnicciuole convenute là per cause di pochi soldi si ingiuriavano, tragiche e solenni quasi avessero a spartirsi il mondo, gl'imbroglioni pronti a giurare che non dovevano nulla al proprio creditore passavano a testa alta, sporgendo il petto; i procuratori più affamati dei loro clienti andavano dall'uno all'altro meditando il modo di appropriarsi qualche foglio di carta bollata: Elia non si meravigliava di nulla.


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Ancora Magie
durata: 20' 55"
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ANCORA MAGIE

 

Zio Salvatore, il nostro vecchio fattore, cominciò: - Figlioli miei, io non sono stato sempre agricoltore: ero nato per diventare qualcosa di grande, prete almeno, ma i casi e l'estrema povertà della mia buona mamma, non lo permisero. Tuttavia durante la mia fanciullezza feci il sagrestano nella nostra chiesetta di San Giuliano, e solo allorché, smessa ogni vocazione religiosa, pensai di ammogliarmi, mi scossi via il profumo d'incenso e di cera che esalava dalle mie vesti, e, vestitemi le ghette mi posi a lavorare la terra. Sentite dunque: era l'ultimo anno della mia... segrestania e ne contavo già ventidue.

Una sera di novembre, all'imbrunire, me ne stavo seduto al di fuori...


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Romanzo minimo
durata: 26' 03"
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ROMANZO MINIMO

 

Su, in alto, sullo sfondo azzurrino delle montagne calcaree, sotto il cielo fresco di una dolcezza profonda da cielo di paesaggio fiammingo che mi ricorda i quadri più noti di Van-Haanen, la nostra casa verde dominava il villaggio: col suo tetto aguzzo su l'elegante cornicione bianco, le finestre gotiche al secondo piano e il verone che la circondava tutta al primo, esile, alta, la tinta verde smaltata dal sole, pareva una casetta cinese di porcellana, così fresca e allegra che ancora, nonostante il triste caso che vi racconterò e che mi costrinse ad allontanarmene per sempre, il suo ricordo mette una nota gaia nelle memorie della mia fanciullezza.


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Lo studente e lo scoparo
durata: 14' 13"
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LO STUDENTE E LO SCOPARO

 

Era d'ottobre.

Appoggiato, o meglio arrampicato sul muro rossiccio della vigna, lo studente e giornalista Lixia guardava il paesaggio aspro e melanconico, il cui ricordo gli aveva qualche volta destato impeti di nostalgia.

Era un lembo d'alta pianura, coperto di scopeti, fra il cui verde cupo delineavasi una strada giallognola, larga ma dirupata, e spiccavano roccie rossastre chiazzate di musco rugginoso. Il cielo d'un azzurro cenerognolo pareva ancor più chiaro sulla cupa linea degli scopeti che si diramavano fino all'orizzonte. Solo un'allodola interrompeva col suo grido sfumato il silenzio del paesaggio, e solo una piccola nuvola, bianca e tenue come una piuma, interrompeva la solitudine dell'orizzonte; e pareva che l'allodola, un po' annoiata e triste, dirigesse il suo grido alla nuvola; e che la nuvola avesse fermato il suo corso solitario e noioso per ascoltar l'allodola.